La Grecia ha finalmente il suo boom e grazie ai paperoni stranieri
La Grecia estende il programma in favore dei cittadini stranieri benestanti, grazie al forte riscontro di questi mesi. Per Atene è un appiglio a cui aggrapparsi per sperare nella ripresa.
Agosto non sarà un mese come un altro quest’anno per la Grecia. Tra poche settimane, infatti, scade il terzo e ultimo piano di salvataggio da 86 miliardi di euro e si conclude così un periodo lungo otto anni e durante il quale Atene è stata sottoposta alla presenza costante della Troika (UE, BCE e FMI), praticamente umiliata sul piano politico dai creditori pubblici esteri.
L’economia sta lentamente tornando a crescere, ma prima che si possa parlare di uscita dalla crisi potrebbe servire un altro decennio. Rispetto al 2007, infatti, il pil ellenico è crollato di oltre un quarto. Ci vorrà molto tempo prima di recuperare tali livelli e nel frattempo possiamo ben dire che una generazione è andata perduta. Si consideri che ancora oggi un giovane su due nel paese è senza lavoro e il tasso generale di disoccupazione resta sopra il 20%.
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Eppure, non tutto va male. I capitali stranieri stanno tornando ad affluire copiosi, anche per il minore rischio percepito di una Grexit. La Banca di Grecia ha stimato per il solo mese di gennaio una crescita dei flussi in entrata del 205%. E alla base di questo boom vi è una legge del 2012, applicata sin dal 2013, che cerca di attirare i paperoni stranieri, ai quali viene garantita la residenza per almeno 5 anni e rinnovabile al termine del quinquennio. E grazie a questa concessione, i beneficiari potranno circolare liberamente in tutti i 26 stati UE appartenenti all’area Schengen. Per ottenere tale beneficio, è stato chiesto ad oggi di investire almeno 250.000 euro nel settore immobiliare, oppure la stessa cifra minima in settori strategici, ossia in quelli turistico, energetico o alimentare.
C’è una novità di queste ore, annunciata dal governo Tsipras: il piano di rilascio delle cosiddette “golden visa” sarà prorogato ed esteso a tutti i cittadini stranieri, che investano in Grecia almeno 400.000 euro nel settore immobiliare o acquistando per lo stesso controvalore quote di una società per azioni o effettuando investimenti in società con sede in Grecia.
Potranno accedervi anche coloro che dispongono di un conto in banca da 800.000 euro da investire in titoli di stato ellenici, azioni e obbligazioni quotate sui mercati regolamentati.
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Non era scontato che il governo retto da una maggioranza di sinistra radicale e di destra euro-scettica desse seguito alla misura, ma a parlare sono i numeri. Dall’inizio del programma sono state rilasciate oltre 5.000 golden visa. L’aspetto più interessante che emerge dalle cifre snocciolate dal ceo di Enterprise Greece, Elias Athanasiou, è che mediamente alla fine dello scorso anno venivano richieste 400 permessi all’anno, ma adesso registrano un’accelerazione a ben 50 al giorno. In effetti, al 31 dicembre scorso risultavano essere state concesse 2.305 autorizzazioni a risiedere stabilmente in Grecia sotto il programma, di cui 1.011 a cittadini cinesi, 395 a russi e 222 a turchi. Il resto è andato a cittadini del Medio Oriente. Pertanto, se ne deduce che in soli 7 mesi siano state rilasciate circa 2.700 autorizzazioni, più dei 5 anni precedenti messi insieme. Il contributo all’economia è stato interessante: 1,5 miliardi di euro, pari attualmente allo 0,8% del pil. Considerando l’accelerazione di questi mesi, potremmo sperare in un colpo d’ali per la crescita ellenica.
I paperoni, specie cinesi, stanno approfittando da tempo dei valori immobiliari incredibilmente bassi in Grecia, crollati mediamente del 45% con la crisi e con punte del 60% nell’area di Atene, dove un appartamento in periferia è stato possibile acquistarlo a meno di 1.000 euro a metro quadrato sino a poco tempo fa. Negli ultimi mesi, però, anche a seguito del boom degli investimenti stranieri, pare che lo scenario stia radicalmente mutando e adesso sotto i 1.000 euro al metro quadrato non sembra possibile trovare qualcosa. L’auspicio è che tali capitali finiscano per vivacizzare un’economia, che ha subito una devastazione senza precedenti per un paese ricco nell’era moderna. Il successo di simili programmi non è un caso isolato, perché ad oggi sono ben tredici gli stati europei ad avere adottato misure per attirare cittadini ricchi stranieri.
L’Italia lo ha fatto un anno fa con l’imposta forfetaria da 100.000 euro sui redditi maturati all’estero per quanti spostino nel nostro territorio nazionale la residenza fino a nove anni. Numeri ufficiali ancora non ne abbiamo, ma sono in tanti a credere che l’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus sia stato dettato non solo da ragioni sportive e propriamente di ingaggio, bensì pure per beneficiare del maxi-sconto fiscale, che gli consentirà di pagare meno dello 0,1% sui 176 milioni di redditi dichiarati nel 2017 e diversi dallo stipendio come calciatore.
di Giuseppe Timpone , pubblicato il 21 Luglio 2018 alle ore 13:25
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